La realizzazione di un prodotto esclusivo non necessariamente destinato a un’utenza elitaria ma ricercando l’univocità nel semplice segno, una partecipazione ai desideri e all’immaginazione dell’utente finale
S’introdussero dalla seconda metà dell’Ottocento saperi e poteri dei numerosi specialisti nella progettazione degli ambienti domestici e non domestici; in tale epoca storica s’impresse l’ideologia del comfort. Dai primi decenni del 1900 divenne concetto popolare, diffuso dalla pubblicità, il fatto che gli interni, gli oggetti, le decorazioni di un ambiente dovessero esprimere l’individualità del proprietario. Certe rappresentazioni della società sono ancora attive nella cultura contemporanea dell’abitare e più in generale del vivere. Tali osservazioni fanno, oggi, allineare le scelte imprenditoriali degli addetti alla produzione secondo precise direzioni che conducono spesso alla realizzazione di un prodotto esclusivo non necessariamente destinato a un’utenza elitaria ma ricercando l’univocità nel semplice segno, una partecipazione proveniente dai desideri e libera immaginazione dell’utente finale. Il tutto non potrebbe aver ragione d’esistere se non attraverso l’attento e preciso atto della progettazione, alla base di qualunque processo di trasformazione, che ha segnato e accompagnato tutta l’evoluzione umana.
L’ampia gamma di oggetti, componenti, semicomponenti come vasche da bagno, lavabi,camini, fregi, cornici, rivestimenti, lampade ed altro, realizzati con le tecnologie contemporanee disponibili in azienda, rientrano nel vasto campo della progettazione. La funzione, di certi oggetti d’impiego quotidiano prodotti con macchine a controllo numerico, si è associata a una forma che negli anni ha assunto valore estetico sempre più importante rafforzando l’enunciato della ben nota lezione «la forma segue la funzione» (Louis Henry Sullivan, architetto 1856-1924 padre del movimento moderno).